Quando rimasi incinta per la prima volta (quasi dodici anni fa), il nostro gatto di casa, il mitico e favoloso Fofo, era già nostro convivente da anni. Era divenuto parte della nostra famiglia un anno dopo che io e il mio compagno decidemmo di andare a vivere insieme. Scorazzava allegro ed instancabile sulla libreria, possibilmente dietro i libri, costruendo tunnel letterati e inaspettati. Gatto pulito e di indole tranquilla, il Fofo pretendeva che la sua vaschetta fosse coperta, pulita e profumata. In caso contrario se ne stava per ore seduto davanti a fissarti con i suoi enormi e penetranti occhi gialli in attesa: allora, me la pulisci o no?
Quando portai il gattone dal veterinaio per un controllo, lo tenevo appoggiato al pancione, mentre lui nascondeva il muso sotto il mio braccio, com'era sua abitudine quando era a disagio o spaventato.
"Congratulazioni!" mi fece il veterinario.
"Grazie" risposi.
Abbiamo finito?, disse il Fofo.
"Deve far attenzione alla toxoplasmosi?" mi chiese il dottore dei gatti con una voce che voleva essere di conversazione, ma che nascondeva un po' di polemica.
Perché una cosa da tener presente è che non tutti rischiano venendo a contatto con la toxoplasmosi. Alcune di noi l'hanno già contratta in passato, l'hanno sconfitta senza problemi e spesso senza nemmeno accorgersene e hanno acquisito una immunità che dura tutta la vita. Allora la prima domanda da porsi, ancora prima di quella che ti propinano le amiche: allora, il micio che fine farà?, è MA COS'E' LA TOXOPLASMOSI?
La Toxoplasmosi è innanzitutto una malattia scarsamente contagiosa ed è causata da un parassita che porta l'altisonante nome di Tpxoplasma gondii. Molto probabilmente, se si fa parte del folto gruppo di persone che l'hanno già contratta, se n'è venuto in contatto con l'ingestione di carni crude o poco cotte, specie di bovino, agnello o carni selvatiche, oppure con la consumazione di salumi freschi di suino come prosciutto crudo, salame o pancetta, soprattutto se acquistati in qualche agriturismo che li produce. Anche il gatto può essere stato esposto alla toxoplasmosi attraverso del cibo contaminato e in quel caso, dopo aver deposto le forme infettanti del parassita, dette oocisti, con le feci, per una o due settimane, anche lui si ammalerà e anche lui ne diverrà poi immune e quindi non portatore della malattia.
Tenendo conto che, inoltre, le cisti deposte con le feci, per essere maturare e divenire infettive, hanno bisogno di stabulare in un ambiente a temperatura giusta e con un preciso tasso di umidità per anche tre giorni, appare chiaro che questo periodo deve coincidere con la vostra gravidanza, con la manipolazione a mani nude della cacca del vostro micetto (che per quanto amato, le sue deizioni non son sante!) e con voi che preparate cibi non soggetti a cottura senza esservi prima lavate le mani. Difficile, no? Ma se ci sono dei dubbi, il semplice esame del sangue - il toxo test - che tutte le donne incinte fanno all'inizio della gravidanza dimostrerà se ne siete venute in contatto e se si è immuni o no.
Se invece, come poi lo è stato per me, il parassita è un perfetto sconosciuto, potete decidere se far fare lo stesso esame, che avete fatto voi, al micio. Anche se, probabilmente, se non siete infette voi, non lo è nemmeno lui!
In questo caso evitare di mangiare carni crude o poco cotte, evitare salumi o prosciutto crudo, lavare molto bene l'insalata, specie se proviene dall'orto, usare guanti quando si lavora in giardino, evitare di dar da mangiare carne cruda al micetto di casa, pulire ogni giorno la lettiera usando i guanti o delegando il maritino (altrimenti che lo abbiamo sposato a fare?!?) l'incombenza^^^
Un po' di attenzione bisogna comunque fare con i gatti randagi, ma se li accarezzate non dovebbiamo comunque subito correre con i sudori freddi da medico a disinfettarci, basta non mettersi le mani sporche in bocca e lavarsi le mani con un sapone: non son cose che comunque si fanno ogni giorno? Lavarsi le mani e non mettersi le dita sporche in bocca, voglio dire!
Tornando al nosto dottore dei mici,
"Si, purtroppo sono risultata negativa, quindi niente salame - che stra-adoro! - e niente carpaccio!"
"E per il gatto?" mi chiese il veterinario, devo dire con una voce già un po' polemica.
"Il gatto, niente. Lui sta bene, mangia scatolette e la cassetta la pulisce mio marito. Il ginecologo mi ha detto che, se il mio gatto non è ammalato proprio in questo periodo e se non cedo alle voglie di mangiare la sua cacca, non ho problemi. E credo che lo ascolterò..."
"Dottore intelligente!" Ha replicato il veterinario e questa volta la sua voce era di nuovo amichevole "Dunque, il gatto sta bene, non ha le pulci e le orecchie non sono infiammate. Un po' meno scatolette e un po' più croccantini sarebbe meglio... non vogliamo mica divenga un Garfield!"
Croccantini? Mai detto di no ai croccantini, basta che siano di pollo^^^ ci fece dietro il Fofo
"Se vuole possiamo fargli l'esame del sangue, per la toxoplasmosi, dico..."
Aghi? A chi? Il Fofo mi guardò preoccupato.
"Anche se il suo gatto non và in giardino, non è a contatto con gatti randagi e non caccia nè topi nè uccelli"
Appunto!! annuì con forza il Fofo.
"Se il gatto dovesse risultare positivo e con la malattia in corso, dovrebbe fare gli antibiotici..."
Ma dico, siamo impazziti? Stiamo scherzando? E questa volta il Fofo cominciò pure ad agitarsi un pochino.
"con un po' di attenzione, il rischio di contagio è pressoché azzerato."
Io sto bene!!! Meglio di quei pesci rossi nell'acquario che son quasi due anni che cerco di catturare!.
"Ma tu stai benissimo, non è vero?"
E' quello che ho detto io! Maooooooooooooo
Evitare i gatti come fossero dei baccarozzi, abbandonarli o relegarli in qualche stanza senza farli uscire (ho sentito anche questo!) e poi ingozzarsi di salame casereccio e carpaccio, non ha molto senso! E' facile contrarre la toxoplasmosi mangiando ortaggi mal lavati o facendo del giardinaggio o portandosi alla bocca le mani dopo aver toccato qualcosa di contaminato, non certo accarezzando o convivendo con il nostro micetto^
6 fusa:
Daniela, ma anche tu hai un blog gattoso!!! Ed è bellissimo!!! Mi unisco subito ai tuoi lettori... ti ho scovata perchè tu ti sei unita ai miei e sono venuta qui a curiosare... che bello, sono felice di aver incontrato un'altra gattofila come me!! Un abbraccio e... complimenti per questo post, utile, intelligente e anche divertente! Speriamo che il terrorismo contro i gatti in gravidanza si estingua al più presto, grazie a informazioni più corrette come quelle che hai dato tu. A presto!
per fortuna non mi è capitata, ma c'è da fare attenzione. peccato perché anche io adoro i gatti!
Adorata amica mia, io ho una colonia di gatti vecchi, malati , randagi, che vivono più degli altri..
Sono figlia di un medico è non mi ha mai domandato perchè convivo con tutti questi animali, perchè li faccio venire a letto con me,li tocco , li medico, e spesso dimentico di lavarmi le mani..
Le malattie gravi sono ben altre e le gravissime dipendono tutte dal cuore...
Miaooo e bauuuuu per tutti!!!
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carissima Dani mi auguro che tu possa essere felice ora e sempre baci****
che bello il tuo blog, abbiamo molto in comune, gatti,libri :-D
vieni a trovarmi se ti va di conoscerci
Ciao!
Federica
Ma pensa te!!!
Conosco la malattia, ma dopo questa simpatica spiegazione (soprattutto da parte di Fofo) sicuramente tutti faranno più attenzione alle normali norme di igiene :-)
Ma ciao cara Daniela un abbraccione forte forte!!!
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