Fifì scaldata dal sole |
martedì 17 maggio 2011
9UN PICCOLO CUORE SELVAGGIO – tratto da “Fifì e dintorni”
Ho tre anni e vivo con due grandi figure gigantesche e con
tre più piccole, ma sempre gigantesche per me.
Alcuni momenti della mia vita sono stati davvero
emozionanti. Ricordo con rimpianto il giorno in cui ho aperto gli occhi e per
la prima volta ho visto il volto della mia mamma, soffice e morbido e ho potuto
dare un’immagine al profumo di lavanda che sentivo mescolato a quello dolce del
latte. Il ronfare sordo mi riempiva sempre le orecchie e mi rimaneva l’eco
della sua voce anche quando la sapevo lontana. Ridevo con lei, ridevo con i
miei fratellini e ridevo con le api che ronzavano sui fiori blu mentre cercavo
di afferrarli. Ridevo con il sole che mi scaldava e anche in faccia alla
pioggia, mentre me ne stavo sotto la
catasta di legno a guardarla cadere.
Ricordo anche con orgoglio il mio primo topino catturato.
Certo, alla fine mi è scappato, visto che abilmente s’era finto morto e credo
che mi abbia anche riso dietro quando si è visto al sicuro fra le vigne,
giacché non potevo inseguirlo, ma la mia mamma mi ha consolato leccandomi
tutto, dal muso imbronciato alla punta della coda. Ma ero ugualmente felice,
perché so che era fiera di me.
Altre volte sono stato tremendamente triste. Ad uno ad uno i
miei fratellini se ne sono andati. Grandi figure gigantesche, con voci
squillanti e mani un po’ rudi sono venute a prenderli. Loro piangevano, ma la
mia mamma li rassicurava, guardandoli con occhi socchiusi e ronfando sempre.
Dopo, a noi che eravamo rimasti, ci raccontava dei luoghi dove i miei
fratellini sarebbero andati a vivere, ci descriveva l’amore che avrebbero
ricevuto e della lunga vita che li aspettava e che presto anche noi saremmo
stati presi. Con pazienza ci diceva che era questa la nostra vita. Ma io mi
sentivo triste ugualmente e, quando alla fine ero rimasto solo io, mi chiedevo
se i miei fratellini si sarebbero ricordati di me.
La notte spiavo il cielo, fissavo la luna finché ne
conoscevo a memoria le macchie grigie e lo splendore bianco dei suoi pallidi
raggi e pensavo a loro. Non sempre la mia mamma era con me: spesso di notte si
allontanava, sempre dopo avermi leccato e lisciato il pelo, ma non mi importava
perché sapevo con assoluta certezza, che sarebbe tornata. Mi avrebbe svegliato
strofinando il suo naso umido contro la mia faccia e il suo odore avrebbe
saputo di erba bagnata e di terra e io mi sarei sentito in pace.
Ma c’è stata quella mattina in cui sono diventato grande e
la mia mamma non è tornata più.
Poi è venuto il giorno in cui sono venuti a prendere anche
me.
A dirla tutta non volevo affatto andare, non volevo lasciare
la mia tana nella catasta di legno e il mio nascondiglio sotto la pianta di
lavanda. Ma che potevo fare? Ero solo e l’unica cosa che sapevo – oltre che a
catturare i topini di campagna – erano i racconti di mia madre su come quelle
grandi figure gigantesche mi avrebbero voluto bene e si sarebbero prese cura di
me. Mi sono lasciato prendere ed accarezzare e ho scoperto così che quelle
carezze mi piacevano. Ho lasciato che mi portassero via ed ho scoperto che il
luogo dove mi hanno portato è sicuro ed accogliente. E’ una tana grandissima,
con un altro cielo sopra, più basso di quello della luna, ma questo cielo lo
posso raggiungere quando mi arrampico su strani e morbidi tronchi colorati. Certo alle grandi
figure gigantesche non fa piacere queste mie escursioni, ma ho imparato a farle
quando non mi vedono. Ci sono anche strani muri trasparenti, in questa tana,
attraverso i quali vedo l’erba ed il cielo. Non posso attraversali ovviamente,
sono pur sempre dei muri!, ma scaldano come il sole e mi proteggono dalla
pioggia e dal freddo. Se voglio uscire c’è una piccola porticina di legno della
mia misura che posso spingere, me l’hanno mostrata il primo giorno in cui sono
arrivato in questa strana tana. E’ così che ho capito che queste strane grandi
figure gigantesche sono mie amiche, perché non mi hanno mai tolto la libertà di
essere quello che sono. Mi coccolano e mi accarezzano anche se, poverine, non
hanno la lingua ruvida e dolce della mia mamma, ma fanno del loro meglio. E’
piacevole vivere con loro, anche con quelle figure gigantesche più piccole, che
a volte mi tirano la coda per afferrarmi ma che poi mi fanno dormire nelle loro
cucce e dividono sempre qualcosina di buono da mangiare con me.
E’ uno strano mondo, questo delle figure gigantesche, pieno
di suoni ed odori e io faccio del mio meglio per far capire loro che sono
contento. Mi allungo accanto a loro, dimostro di prestare attenzione a quei
fogli che spesso tengono aperti davanti alla loro faccia accoccolandomici sopra
e strofino la testa contro le loro lunghe zampe fino a che mi afferrano e
grattano fra le orecchie. Sono sempre indaffarate, girano, spostano, vanno su e
giù e non capiscono quanto è bello lasciarsi scaldare dal sole, allungare tutte
e quattro le zampe e ridere.
Ma è la notte che non riesco a far vedere loro ed è un gran
peccato! Si perdono la grande luna bianca e grigia, il cielo scuro e immenso e
i misteri odorosi che vi si nascondono e che sono tutti da scoprire. Le grandi
figure gigantesche dormono, mi accarezzano e poi mi mettono giù dal loro letto
con voce impastata dal sonno. Sono grandi figure strane, fatte al contrario. E
così, come faceva la mia mamma, gli do due leccate sui quei lunghi peli che si
ritrovano sulla testa, strofino il mio naso contro il loro e vado via da solo.
So che loro sanno che poi torno.
miagolato da ex-dani alle 11:36
Etichette: Fifì e dintorni, miei racconti, vita da gatti
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9 fusa:
Splendido.... ^_^
grazie cara Rosa, anche da parte di Fifì, che è una gatta semplice, per niente vanitosa ma selvaggia e affettuosa come solo i gatti sanno essere^^
Ho riletto con molto piacere questo racconto della tua Fifì... lo avevo già letto da Antonella e mi aveva emozionato moltissimo... sei una brava scrittrice...
Ciao Daniela cara come stai?
Spero bene... oltre a passare per un salutino volevo invirati a ritirare... se ti aggrada... il "Premio Amicizia 2011" nello Scrigno dei Tesori... nel frattempo ti lascio un abbraccione per una buona serata... baciotti e
una carezza a Fifì!!!
Se avessi avuto l'onore di conoscere el tu nonnino gli avrei regalato una medaglia d'oro per averti portato con se a vedere la Madama Butterfly.
Agissero tutti così con i propri figli e i propri nipoti si verificherebne la vittoria della cultura sull'ignoranza.
Ma ciao cara Daniela che piacere incontrarti... come stai?
Spero bene... come tutti i tuoi comprenso Fifì... ma dimmi un pò bianchina l'hai sempre?
Ascolta (o meglio leggi) :-))) se passi dallo Scrigno dei Tesori ci sono ulteriori premi da ritirare... se ti fa piacere... nel frattempo ti lascio un bacione mega per uno splendido fine settimana!!!
PS: è dal 14.04.2011 che in assistenza non si vede anima per districare i problemi esistenti per molti bloggers... ormai a suon di aspettare le ragnatele mi hanno quasi ricoperta... hehehehehe
So so lovely cat
and we loved his fluffy tail :-)
Hugs for all from us
and enjoy your weekend
hugssss and nose kisses from
Kareltje =^.^= ♥ Betsie >^.^<
Anya :)
proprio ieri ce stata una lite sulla sua ex !!! hai la palla di cristallo!!!
COS'è ROSSO???? IO NON SO!!!
GRAZIE DEI CONSIGLI CHE MI DAI CIAO
MAH !!! SI PUO' ESSERE UN NO UN SI UN NI VEDRAI LE FOTO SCHOK
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