martedì 2 novembre 2010
1Cielo di casa mia. (primo punto)
Il colore del cielo sbiadiva in lontananza, man mano che il sole tramontava. Laura sollevò il mento indispettita. Perché ancora se ne stava lì ad aspettare che lei chiamasse, non lo sapeva davvero! Quante volte aveva dato, alla sua cosidetta migliore amica, la famosa "seconda occasione"? Certamente un'infinità. Certamente sempre una di troppo.
Il sole diveniva sempre più sfuocato nel cielo e questi illivideva quasi a vista d'occhio. Nuvole strane s'innalzavano, creando contrasti gialli, come grattacieli già vecchi, sebbene non ancora completati.
Ed in lontananza, stormi di uccelli neri disturbavano la pittura del cielo.
"Mannaggia a te, Marì!"
Un rumore di frenata rovinò l'armonia di suoni che accompagnavano il tramonto. Un uomo lanciò con voce stidula una bestemmia e un cane gli abbaiò contro di rimando."Mannaggia a me ed a quando ti ho lasciato venire a vivere a casa mia!"
Perché Laura era di buon cuore. Così s'era sempre descritta ai suoi amici - io son di buon cuore e per gli altri mi faccio sempre in quattro! - e tutti sempre assentivano decisi ed a tono alle sue parole. E lei ci credeva. Sopratutto, credeva fortemente che gli altri ci credessero. Ma Marì era un'altra storia.
Marì - Maria Anna Eleonora all'anagrafe, ma Laura adorava chiamarla Marì, allo stesso modo di come si chiama un gatto - era di un altro pianeta, sempre al di sopra delle nuvole, sempre un gradino avanti a lei e per questo adorabile. Marì era inaffidabile, un po' ignorante e, a volte, perfino volgare. Ma Marì era anche infinitamente bella, solare e spontanea. Marì era la vita e, come la vita, era adorabile ed indispensabile.
Soprattutto, Marì era amata da tutti.
Il sole diveniva sempre più sfuocato nel cielo e questi illivideva quasi a vista d'occhio. Nuvole strane s'innalzavano, creando contrasti gialli, come grattacieli già vecchi, sebbene non ancora completati.
Ed in lontananza, stormi di uccelli neri disturbavano la pittura del cielo.
"Mannaggia a te, Marì!"
Un rumore di frenata rovinò l'armonia di suoni che accompagnavano il tramonto. Un uomo lanciò con voce stidula una bestemmia e un cane gli abbaiò contro di rimando."Mannaggia a me ed a quando ti ho lasciato venire a vivere a casa mia!"
Perché Laura era di buon cuore. Così s'era sempre descritta ai suoi amici - io son di buon cuore e per gli altri mi faccio sempre in quattro! - e tutti sempre assentivano decisi ed a tono alle sue parole. E lei ci credeva. Sopratutto, credeva fortemente che gli altri ci credessero. Ma Marì era un'altra storia.
Marì - Maria Anna Eleonora all'anagrafe, ma Laura adorava chiamarla Marì, allo stesso modo di come si chiama un gatto - era di un altro pianeta, sempre al di sopra delle nuvole, sempre un gradino avanti a lei e per questo adorabile. Marì era inaffidabile, un po' ignorante e, a volte, perfino volgare. Ma Marì era anche infinitamente bella, solare e spontanea. Marì era la vita e, come la vita, era adorabile ed indispensabile.
Soprattutto, Marì era amata da tutti.
miagolato da ex-dani alle 16:11
Etichette: mie immagini, miei racconti
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1 fusa:
Perbacco, malgrado tutto quello che hai elencato Maria-Marì era amata da tutti.
Una bella fortuna.
Perchè era bella, solare e spontanea?
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